La foto postata da Justin Timberlake, in attesa di diventare padre. |
Simona Argentieri ha pubblicato un libro dal titolo "Il padre materno", edizione Einaudi, dove analizza il fenomeno di questi nuovi padri che sono lontani anni luce dai padri distanti e tiranni di un tempo, ma anzi, sanno essere gentili, attenti e disponibili.
Di sicuro questi nuovi padri, accanto al desiderio di tenerezza e protezione, possono provare anche desideri complessi e di segno contrario. Perché se diventare madri per la prima volta è un'esperienza complessa e profonda, diventare padri non è da meno: bisogna acquisire una nuova immagine di sé nei rapporti con gli altri e con sé stessi, si deve affrontare il paragone e la rivalità con la famiglia d'origine e gestire eventuali situazioni conflittuali che la nascita del figlio può riattivare.
Di certo per l'uomo non è semplice condividere con la mamma condividere le cure primarie ai figli senza sostituirsi a lei, senza fare cioè il "mammo". Alcuni optano per fare anche loro i bambini, altri per scappare.
Ma, si chiede l'Argentieri, quali saranno le conseguenze sui figli di questi papà amorevoli? Saranno in grado, questi padri, di interrompere la fusione madre/bambino, insegnare il rispetto delle regole, dare sicurezza pur mantenendosi tenero e attento?
Il padre dovrebbe:
• attratte la compagna, reclamando uno spazio di affetti anche per sé;
• introdurre nella coppia fusionale mamma/figlio il seme del distacco: addormentamento nel lettino, svezzamento, andata a scuola, incontro con i compagni e con lo sport… ;
• consentire alla figlia femmina i giochi seduttivi facendosi carico del senso del limite;
• offrire al figlio maschio modelli di identificazione, stabilire complicità e accettarne le sfide;
• dare a ogni figlio sicurezza, insegnando il rispetto delle regole, con dolcezza e fermezza.
Difficile, afferma l'Argentieri, fare tutto da solo: "occorre la disponibilità, la collaborazione della donna-madre a lasciarsi proteggere, a tollerare i tempi e i modi del proprio compagno, a non confondere le legittime richieste di comprensione e di aiuto con la pretesa di fargli fare la vice-tata o la protesi passiva di se stessa per mantenere il controllo assoluto dei bambini".
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