24 febbraio 2014

Festa di Carnevale

Ieri ci siamo trovati ancora una volta con le coppie del corso pre-parto (ormai post) per la festa di Carnevale dei bimbi. Abbiamo noleggiato una sala in una parrocchia del Forlivese, portato bibite, merenda, giochi, palloncini e stelle filanti. Abbiamo vestito le bimbe – perché tra sedici coppie in attesa la maggioranza aspettava una femmina – da ballerina, Biancaneve, gatto, ape Maia, Minnie, Peppa Pig, pallone da calcio (un vero vestito fatto in casa! maglietta e pantaloni neri e il disegno di un pallone attaccato davanti e dietro). Si è pure vestito qualche genitore e abbiamo festeggiato tutti insieme.




Sono passati poco più di due anni da quando ci siamo conosciuti in una caldissima mattinata di fine agosto al corso pre-parto per coppie organizzato dal Centro Famiglie di Forlì. Quel giorno abbiamo iniziato a condividere gioie, ansie e paure; poi tra metà novembre e l'inizio di dicembre sono nati i bimbi e da quel momento ognuno ha iniziato il proprio personale percorso di genitore. C'è chi è riuscita a fare un parto naturale, chi ha chiesto l'epidurale, chi si è dovuta arrendere al cesareo. Molte hanno allattato, altre hanno dovuto dolorosamente rinunciare, altre ancora sono state ben contente di non avere questa incombenza. Le bimbe, pur con tanti tratti in comune, come è normale vista l'età pressoché uguale – hanno ognuno la loro particolarità: Caterina canta e balla con la mamma, Viola ha un viso birichino, Zoe non vorrebbe mai andare a dormire ma poi crolla, Nicole è timida e delicata, Bianca dice spesso "Babooo!", Agata è sveglia e curiosa. 

In questi due anni c'è chi ha ricominciato a lavorare poco dopo il parto, chi il lavoro l'ha perso, chi l'ha dovuto cambiare. Qualcuno può fare affidamento sui nonni, altri vengono dal Sud o sono stranieri e per la maggior parte del tempo contano esclusivamente sulle proprie forze. Spesso per me rivedersi è strano: non ci frequentiamo regolarmente, ognuno ha abitudini, interessi e incombenze diverse. Eppure quando ci vediamo sappiamo che c'è qualcosa che ci lega intimamente, abbiamo condiviso un'esperienza importante e continuiamo a farlo. 

Allora io penso al tempo che è passato, alla strada fatta che spesso mi è sembrata in salita, ai pianti notturni, alle coliche che parevano non passare mai, alle prime parole, al cucchiaino che ancora non centra bene la bocca, alla medicina che è fatica da prendere e da dare, alle ansie di noi novelli genitori che spesso ci siamo chiesti "sarà così anche per gli altri?". E sorrido ricordando che due anni fa eravamo così.  


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