Si chiama Serendipità ed è una scuola immersa nel verde della campagna di Osimo, nelle Marche. Con altre due mamme del (piccolo) paese di Savignano, dopo aver parlato di una nuova scuola, ho avuto il grandissimo privilegio di poterla visitare, approfittando di un giorno delle vacanze paquali e grazie alla disponibilità dell'educatrice e ideatrice del progetto Emily Mignanelli.
Di ispirazione montessoriana e libertaria, Serendipità accoglie al momento bambini dai tre ai nove anni, quindi sia della scuola materna che della scuola elementare, ed è già proiettata per diventare scuola media al crescere degli alunni.
Ogni attività didattica parte tutte dal principio che la scuola deve permettere agli individui di esprimersi liberamente, di essere ciò che sono, nel tentativo di preservare la loro unicità e individualità.
Ai bambini della materna è riservato il piano terra, mentre l'aula per quelli delle elmentari è al piano superiore; tutti però si possono muovere dove vogliono liberamente, sia dentro che fuori. Non ci sono ore prefissate di lezione. Il lunedì è il giorno della natura, si sta nei campi che qui abbondano, si decide assieme cosa fare e dove andare, spesso si mangia all'aperto. I bambini si assumono la resposabilità di scegliere cosa fare, se non vogliono farlo devono accettare che altri decidano per loro. Il mercoledì è il giorno del teatro, il giovedì arriva un esperto di falegnameria e si costruisce, il venerdì è dedicato alla matematica. Tutto ciò che accade è utile per fare educazione e permettere l'apprendimento.
Uno dei punti di forza della proposta – che nella scuola pubblica, è ormai evidente a tutti che qualcosa non va – sta nell'ambiente preparato dall'adulto. Qui il bambino può muoversi liberamente usando cose reali: piatti di ceramica, coltelli che tagliano, persino le fotocopie da colorare riproducono cose reali come la cartina geografica dell'Italia, qui non c'è posto per i Minions o Frozen!
L'importante, dice Emily, è dare fiducia al bambino, iniziare sempre dalla pratica per poi passare alla teoria ed essere il meno interventisti possibile.
Se vogliamo parlare di teorie pedagogiche, possiamo dire che queste si rifanno a:
• fiducia nel potenziale umano, libera scelta
• sostegno
all'autonomia e all'autogestione
• abolizione del modello
adulto-centrico
• preservazione della curiosità infantile
• educazione
sensoriale
• stretta connessione con la natura
• rispetto dei singoli
tempi
• importanza dell'ambiente
• connessione con il contesto circostante.
Siete curiosi? Volete entrare a Serendipità?
Stivali e tute per stare all'aperto. |
Il piano terra dedicato ai bimbi della materna. |
L'angolo dei travasi. |
L'angolo dedicato al gioco d'imitazione. |
Anche i più piccoli possono esercitarsi con le lettere. |
Al secondo piano l'aula per i bambini delle elementari. |
Materiali di italiano e di matematica per i bambini delle elementari. |
L'angolo dell'accoglienza per i bambini più grandi e lo scaffale con enciclopedie e dizionari. |
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L'esterno con vista sulle colline, spesso si mangia fuori. |
L'altalena e la scala per arrampicarsi sull'albero. |
E se vi state chiedendo chi abbia realizzato il dipinto sui muri del casolare, la risposta è qui.
Chi è curioso di conoscere Serendipità da vicino può partecipare a uno dei workshop che gli educatori organizzano – e con i quali si autofinanziano – in cui vengono spiegati il progetto e le teorie pedagogiche che ne sono alla base.
Cosa ne pensate di una scuola di questo tipo? Vi piacerebbe per i vostri figli?
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